
Nella sala che celebra il ruolo della città di Avellino nel processo di Unità d’Italia, viene raccontato un importante quanto curioso aneddoto riguardante la città.
In città venne creato un Comitato, presieduto dal cavalier Vincenzo Candela, ed un Sottocomitato di signore diviso in sezioni relative ai rioni del capoluogo. Queste cucirono ben 46 camicie rosse da inviare ai Volontari guidati da Giuseppe Garibaldi. Il Comitato, invece, raccolse 1.000 lire per supportare i Mille nell’acquisto di armi di precisione.
All’interno della Sala sono collocati:
- il Proclama diffuso ad Avellino l’8 Settembre 1860, a firma del Maggiore Salomone, riferito all’ingresso di Garibaldi a Napoli, che sanciva di fatto la fine del Regno delle Due Sicilie;
- il ritratto di uno dei quattordici “garibaldini” avellinesi che presero parte alla Spedizione dei Mille, i manifesti a stampa, provenienti dall’Archivio Storico comunale riferiti al cinquantesimo anniversario della “Spedizione dei Mille;
- il manifesto datato 18 Luglio 1865 a firma dell’allora Sindaco di Avellino, Domenico Capuano, relativo alle norme igienico – sanitarie da rispettare dalla popolazione;
- il manifesto datato 1884, che annuncia l’istituzione nella città di Avellino della “Scuola Gratuita di Canto Corale”;
- il Regio Decreto del 18 Marzo 1875 del re d’Italia Vittorio Emanuele II che istituisce nella città di Avellino l’Asilo Infantile (un primato questo per la città di Avellino, che può vantare il più antico Asilo comunale del Mezzogiorno d’Italia), accanto al quale è stata collocata una antica bilancia, utilizzata agli albori dell’istituzione del nido comunale per pesare i bambini.